Cap 2 - C'è margine di miglioramento
La notte era passata senza troppi problemi per Synthariel.
Quel gruppo strambo in fin dei conti non era così male come se lo era
immaginata. Certo, strani erano strani e visti assieme si notavano più
del dovuto, ma il fatto stesso che Elynder (il suo lupo) li avesse accettati
come famiglia, non poteva che metterli in buona luce.
Aveva faticato a prendere sonno la notte prima, forse complice
anche quel continuo ondeggiare della barca a cui non era abituata. Le dava leggermente fastidio allo stomaco, ma prima o poi, ne era certa, ci
avrebbe preso confidenza. Oppure avrebbe vomitato.
Era il giorno 7 di profondo inverno e si era svegliata di
buon’ora, come al solito. A lei l’assenza di rumori non piaceva poi granché, per
quanto ad alcuni piacesse immergersi nella totale oscurità e nel silenzio, per
Synthariel era l’esatto opposto; la calma e il silenzio le rimbombavano nelle
orecchie.
Peccato che quella notte Britz avesse deciso che il suo
russare dovesse essere l’inno ufficiale del gruppo!
Il cielo era di un grigio pesante e la pioggia battente aveva
raggelato l’aria che era tagliente, e quel freddo si infilava sotto le vesti
come degli spilli sottili che bucano la pelle. Verso la tarda mattinata la
pioggia si era addirittura trasformata in neve silenziosa che cadeva senza
sosta coprendo tutto con un velo bianco. Non c’era, ahimè, vento ma la nebbia
densa avvolgeva ogni cosa e l’orizzonte era sparito dietro questo fitto muro.
Nonostante il tempo, la partenza non poteva essere rimandata; gli ordini erano
chiari e non potevano essere di certo messi in discussione.
Mentre Vryssal rimane tranquillo a prendersi prima acqua e
poi neve in faccia, Britz cammina intorno all’albero maestro guardando con cura e
attenzione ogni inezia; peccato non ci fosse del muschio per potersi orientare
in quelle giornate poco piacevoli che li aspettavano.
Dopo poco più di un’ora di viaggio, la druida scorge prima di
chiunque altro, un movimento di un altro vascello che esce dalla nebbia, che
risulta essere estremamente vicino, più di quanto ci si potesse aspettare ed è
in netta rotta di collisione con il Voyage. Lo scafo è stato interamente
pitturato di rosso e i quattro notano immediatamente un gigantesco rostro di
metallo appuntito che non promette nulla di buono.
Allertata in fretta (ma con poca furia) la capitana, il gruppo
si mette velocemente in moto perché “La pinna del diavolo” si avvicina
fin troppo velocemente; batte bandiera col simbolo di Asmodeus, una delle
grandi divinità infernali, che ha dato vita alla popolazione dei tiefling.

Mentre la nave ondeggia tra le acque, Myra decide di fare un
gran colpo di scena per spaventare i nemici che si avvicinano. Con gesti
teatrali sfrutta due magie essenziali per ogni incantatore: minor illusion e
prestidigitation. Crea una bandiera di Bhaal, cercando di evocare una presenza
spaventosa, probabilmente, però, nessuno dei nemici la vede nemmeno. Forse il
vento l'ha nascosta dietro una nuvola o forse la bandiera è così piccola che
sembra più un fazzoletto che un simbolo di terrore.
E per aggiungere un tocco di dramma (e forse anche di
disgusto), lancia anche degli incantesimi per evocare odori nauseabondi, di
morte e putrefazione che solo i membri del suo stesso gruppo possono
percepire. Ora tutti a bordo stanno cercando di non vomitare sporgendosi dalla
battagliola mentre la nave va avanti e i nemici non sentono nulla e continuano
a navigare ignari.
È il piano perfetto? Forse no.
Ma il gruppo sembra esserlo.
La giornata è già abbastanza nebbiosa, ma quando il piano di
battaglia viene messo in atto, tutto si trasforma in un capolavoro di caos
totale.
La tensione è alta.
Britzy, vedendo che la nebbia ha già deciso di fare capolino
sulla scena, si domanda quale può essere il modo perfetto per rendere tutto
ancora più interessante e la risposta la trova velocemente: invoca altra
nebbia. La visibilità è talmente bassa che ora anche i compagni si stanno
chiedendo se stiano ancora sulla stessa nave.
Synthariel è presa dal panico, non vede Elynder da nessuna
parte, ma sa bene che maneggiando le forze della natura si possono modificare
le sorti di qualunque battaglia. Con la sua solita calma zen, è pronta a
distruggere l’oceano… togliendo una secchiata di acqua da cinquanta litri. Si
forma velocemente un piccolo, piccolissimo, gorgo, ma incredibilmente l’oceano -
e la nave nemica - non sembrano farsi troppo intimidire. Se il loro piano era
quello di fuggire all’impatto imminente, purtroppo non sembra funzionare.
Vryssal, diventa subito un arciere coraggioso, si prepara a
scoccare una freccia che potrebbe cambiare le sorti della battaglia.
la scena sembra svolgersi a rallentatore.
L’elfo blu si erge con una posa che farebbe impallidire
qualsiasi dipinto di guerriero epico. Con la mano ferma e lo sguardo
determinato, allunga l’arco come se stesse per compiere un’impresa che sarà
ricordata nei secoli. I suoi muscoli sono tesi, il vento gli scompiglia un po’
i capelli donandogli un aspetto da bello e dannato. La freccia è pronta,
l’obiettivo chiaro. Mentre prende un respiro profondo, il silenzio sulla nave
si fa quasi palpabile, come se tutto l’universo stesse aspettando il suo colpo
decisivo.
Sdadleng.
L’arco gli scivola dalle mani e rimbalza sui suoi stessi piedi.
Britzy scuote la testa sconsolato e decide che è il momento di
insegnare al suo amico come si fa a tirare con stile. Con un’espressione da
maestro, prende in mano l’arco come se fosse nato con una freccia tra le dita,
pronto a far vedere al gruppo cosa significa “precisione”. Vryssal lo guarda
con l'aria di chi si aspetta un colpo da maestro… o almeno qualcosa che non
finisca sui suoi propri piedi.
L’halfling si concentra, allunga l’arco con grazia e con uno
sguardo di sfida alla sua preda, tende la corda. Il silenzio calato sulla nave
sembra aspettare il suono trionfante della freccia che fischia nell'aria.
Con uno Sguiiiiish che taglia l’aria fredda, l’arco
scatta via dalla sua mano, come se avesse preso vita e avesse deciso che fosse
ora di levare le tende. Britzy con la freccia tenuta saldamente ancora tra le
dita vede il suo arco sbatacchiare di qua e di là sul ponte della nave, pronto
a finire in mare.
L’aria è umida e la nave ondeggia lievemente sopra le acque
torbide, ma l’atmosfera è tutt’altro che tranquilla. Capitan Calloso, il
leggendario capitano della nave che non conosceva nessuno, appare sulla prua
della Voyage ora; il suo cappello da pirata perfettamente inclinato, il
grugno pronto a lanciare insulti in ogni direzione, come da copione.
Accanto a
lui c’è Anka, la sua fedele orchessa con un braccio solo, ma che comunque
brandisce la sua ancora con la determinazione di un orso infuriato.

Nel mezzo del caos, c'è Myra, dal viso serio e corrucciato,
che oggi non riesce ad identificarsi come warlock, ma si sente più guerriera
che mai. Armata di uno spadone a due mani che sembra più grande di lei, decide
che è arrivato il momento di cambiare la sua immagine e di dimostrare a tutti
quanto può essere letale quando attacca.
Non è certo la fortuna del principiante quella che la colpisce in
pieno, perché non riesce minimamente a ferire nessun bersaglio, né fermo né in
movimento e decide di desistere, dopo essere caduta sotto i colpi potenti di
Anka, ma non prima di aver fatto venire un gran mal di testa Vryssal, che noncurante del pericolo, le combatte stoicamente accanto.
A capitan Calloso basta un colpo ben assestato per farlo
finire nelle acque fredde e, codardo quale è, decide che il tagliare la corda
sia la soluzione vincente.
Anche Anka segue lo stesso destino, finisce in mare ormai
priva di forze e ora, l'unico suono che si sente è il rumore delle onde che
ingoiano i pirati e un silenzio surreale sulla barca. I nostri eroi, seppur
stremati e pieni di lividi, grazie a Myra che ha cercato di colpirli
accidentalmente con il suo spadone ogni cinque secondi, si guardano l’un
l’altro con gli occhi pieni di incredulità.
In fondo, una vittoria turbolenta come questa è pur sempre una
vittoria, no?
Mai stare vicino a un warlocl con lo spadone. Potrebbe essere pericoloso... Anche per i compagni.
ReplyDeleteMa Britz non russa!!!!
ReplyDeleteAllora, tre cose: 1. cos'è sta confidenza nel chiamarlo Britzy!? 2. ben due "peccati"!!! 3. bellissimo, hai colto in pieno l'epicità della battaglia!!
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